October 31, 2005
Ero ricaduto
E’ stato piu’ forte di me.
Irrefrenabile desiderio.
Doppia vita.
Quella normale di tutti i giorni e poi via a volare nello spazio ogni istante libero…
Immaginazione dilagata attraverso personaggi veri da ogni dove a creare eventi, emozioni e scontri.
Qualche miniera spaziale, un po’ di flotta e dialoghi ristretti a 500 caratteri. Eppure…
Trasloco di universo in ogame. Da zero. Senza blog, senza bloggers, senza alcuno e senza tutto: una bolla. Un gigantesco foglio bianco a rappresentare una tentazione invincibile e un convolgimento totale.
Scrivere scrivere scivolare.
Stupefacente: vivere esperienze che definire virtuali sarebbe un eccesso per ricostruirle appena dopo in uno scritto che, seppur di una bruttezza oggettiva oltre le mie peggiori aspettative, mi ha divertito e appassionato e stimolato e reso vivo fin dentro tutto quel che sono.
Pericolosissimo e bellissimo. Avessi vent’anni di meno avrei dato i numeri.
Non che non l’abbia comunque dati, ma almeno ero consapevole. O sono ancora.
E’ un gioco senza grafica: solo numeri e pochi dialoghi con gli altri giocatori.
Come resistere alla mente che esplode in tutta la sua variopinta persistenza costante priva di confini imposti?
Ho mancato nei confronti dei visitatori. Dovrei scusarmi, ma l’assenza senza una ragione cosi’ prolungata non si puo’ e non si deve perdonare.
Due si sono organizzati per tastare con mano la situazione. Domani assaggeranno il risotto della mia diletta sposa e avranno il mai sperato privilegio di vedere il mio gatto grasso.
L’appartamento e’ un po’ tutto dosso e bordosso, tutto un po’ sottosopra, perche’ aspettiamo alcuni mobili non arrivati insieme ad altri.
Ho qualche foglio di excel dedicato ai numeri di ogame e qualche file di Word dedicato alle sue ‘storie’. Roba inutile, verissimo, ma pur sempre roba curata e affrescata da me e quindi un poco importante.
L’unica vera novita’ e’ che ho una sedia nuova.